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Chiude il Nabilah beach per presunti abusi edilizi: stop al locale di Bacoli

Il Comune di Bacoli chiude il Nabilah per abusi edilizi. La replica della società: “Provvedimento basato su presupposti erronei”. Il sindaco: “Non si può tollerare chi non rispetta le regole”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Foto da Nabilah / Pagina Facebook
Foto da Nabilah / Pagina Facebook

Il Comune di Bacoli ha chiuso il Nabilah per presunti abusi edilizi. Con apposita ordinanza, la numero 1947 dell'11 ottobre scorso, è stata disposta anche la demolizione delle opere realizzate su un'area demaniale in assenza di permessi edilizi, il ripristino dello stato dei luoghi e la cessazione delle attività di bar e ristorante. Una notizia che è rimbalzata immediatamente in Rete, anche considerando l'importanza del locale, tra i più rinominati di tutta la provincia di Napoli e tra i più gettonati di tutta l'area flegrea, spesso sede anche di raccolte fondi di beneficenza: appena lo scorso 7 settembre erano stati raccolti circa 30mila euro, incasso della serata, per supportare la ricerca contro il cancro della Fondazione Melanoma Onlus presieduta dal professor Paolo Ascierto, tra gli ospiti della serata.

La replica del Nabilah: "Provvedimento emesso su presupposti erronei"

La Arcadia Srl, la società che gestisce il Nabilah, ha replicato con una nota a firma dell'amministratore delegato, Luca Iannuzzi, nella quale si precisa che sono due le ordinanze che interessano il locale: la prima riguarda le opere ritenute abusive, mentre l'altra è di sospensione della somministrazione di cibi e bevande, motivata dalla presunta difformità urbanistica; in merito a questa seconda, la Arcadia sostiene che i provvedimenti del Comune di Bacoli si fondino "su presupposti errati che la nostra società si riserva di chiarire nelle sedi competenti". Si legge inoltre nella nota:

Il fatto che l'area oggetto dei presunti abusi, per i quali sono in corso interlocuzioni con l'amministrazione, rappresenti solo il 10% della superficie ci consente di chiedere la prosecuzione dell'attività nella zona non oggetto di interesse e quindi di continuare nella nostra normale attività.

Intendiamo in ogni caso avviare un dialogo costruttivo con l'ente, e nel caso di una mancata considerazione delle nostre legittime istanze avvieremo il ricorso agli organi di giustizia amministrativa competenti per tutelare la nostra società, la sua immagine e i nostri lavoratori.

Con questa nota ci preme inoltre precisare che non sono stati apposti sigilli e non ci sono procedimenti penali in corso: si tratta di un procedimento amministrativo di verifica che interessa tutta la zona circostante, promosso dall'ente al fine di vigilare con attenzione e che consentirà di portare all'attenzione dell'amministrazione le esigenze di questa parte del territorio comunale che necessita di una pubblica illuminazione e di maggiore vigilanza al fine di garantire la sicurezza di noi operatori commerciali e dei numerosi amanti della nostra costa, tanto da consentire la corretta e ordinata fruizione del nostro litorale.

Certi della correttezza e della legittimità dell'azione di tutti i soggetti coinvolti auspichiamo una veloce risoluzione della questione nel rispetto di tutte le leggi e le regole esistenti.

Il sindaco di Bacoli: "Non si può tollerare chi non rispetta le regole"

Così il sindaco Josi Gerardo Della Ragione, sindaco di Bacoli, aveva annunciato sabato sera la chiusura del locale:

Non se ne poteva più! Abbiamo chiuso un locale per cerimonie. A Bacoli. Aveva realizzato 13 abusi edilizi. Su suolo demaniale, in uno spazio di proprietà di tutti. Ma continuava a fare eventi. Arrecando disagi alla quiete pubblica ed alla viabilità. È scattata anche l’ordinanza di demolizione. Le opere dovranno essere abbattute. Tra queste, anche pedane e tensostrutture abusive per più di 400 mq. E strutture per 500 mq utilizzare fruiti con cambi di destinazioni d’uso mai autorizzati. Sul mare. Un fatto insopportabile. È uno dei simboli di chi, per troppo tempo, ha considerato la spiaggia non come un patrimonio collettivo da gestire temporaneamente. Ma alla stregua una proprietà privata. In cui poter fare di tutto, senza i necessari titoli edilizi. Senza autorizzazioni. E così ristorante e bar venivano allargati a dismisura. È una cultura patronale che deve finire. Voglio essere chiaro. Braccia aperte agli imprenditori che vogliono investire nella nostra città. Ma non si può tollerare chi non rispetta le regole. Perché chi viola le norme, fa danni non solo al territorio. Ma anche ai suoi colleghi, che invece esercitano nella legalità. Abbiamo iniziato a Casevecchie, a Miseno. Stiamo proseguendo a Miliscola, alla Spiaggia Romana. E non ci fermeremo. Lotterò con ogni sforzo per mettere fine ad una piaga che offende la nostra terra. Faremo di tutto per riconsegnare aree pubbliche ai cittadini. È un processo duro, faticoso, ricco di ostacoli? Certamente. Ma chi riveste ruoli istituzionali ha il dovere di fare il proprio dovere. Con coraggio. Non bisogna avere paura di rivoltare come un calzino, un sistema opaco che ha affossato il nostro paese, ed i diritti di migliaia di persone, per decenni. Non ne avremo. Insieme, andremo fino in fondo. Siamo al servizio del popolo. Un passo alla volta.

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